Poter parlare di cinema ai ragazzi è un’opportunità imperdibile perché – da regista – è a loro che penso quando scrivo un film o monto un documentario. In un certo senso li considero il mio pubblico elettivo, nonché il più esigente. Bisogna lavorare sodo affinché le loro corde rimangano sempre tese e pronte a vibrare.
Mi viene in mente un’analogia tra l’esperienza cinematografica e quella scolastica. Se la visione di un film è più appagante quando vissuta insieme tra le poltrone di una sala, lo stesso si può dire di una lezione tenuta sui banchi di scuola anziché in una stanzetta della nostra casa. E nonostante le mascherine siano lì a filtrare il nostro respiro, lo stesso non si può dire per i nostri sguardi, che sono liberi di vagare, incrociarsi e sostenersi.
Prof. Paolo Turro – docente dell’Approfondimento espressivo cinematografico presso il Liceo delle Scienze Umane.